Lo chef

La Rosteria Luciano ha riaperto sotto la guida di Luigi Giglio giovane nuovo patron e chef del locale. Oggi questo ristorante storico riparte con nuove energie.

Il rispetto della tradizione bolognese è fondamentale ma l'intenzione di Luigi è quella di affiancare al menù classico proposte diverse per accontentare anche quei palati alla ricerca di piatti alternativi.

I suoi messaggi sono comunque molto semplici in primis dare alla clientela un prodotto finale proveniente da materie prime di altissima qualità cucinate con grande tecnica ed attenzione; in secondo luogo dare una stagionalità al menu. Infine gli ingredienti più importanti che sono passione e tanto amore per la cucina, un amore che Luigi coltiva sin da ragazzino.

La Storia
del ristorante

La storia della Rosteria Luciano comincia negli anni ’40 con il signor Franceschi, che trasferisce la sua attività di vignaiolo in Via Nazario Sauro 19. Come nome per il locale sceglie Rosteria, intendendo un compendio di ristorante, osteria e rosticceria.

 

Nei primi anni ‘60 gli subentra Luciano Draghetti (da cui l’attuale nome), sommelier di fama internazionale che trasforma il locale in un vero e proprio ristorante, rendendolo noto e aggiudicandosi ben venti stelle michelin. Il locale a fine anni ’70 passò ai suoi due cuochi Franco Giannella e Gilberto Bianchini.

Nel 1995 subentrano alla gestione i coniugi Anna Rosa e Renato Bicocchi, portando avanti in Rosteria la tipica cucina bolognese, conservando intatta la fascinosa atmosfera del ristorante e allargandone la clientela.

Già dal 1972 la Rosteria fa parte dell'unione del buon ricordo: l'associazione formata da oltre 120 ristoranti italiani dalla Valle d'Aosta alla Sicilia dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna. Dal 1964 fino ad oggi questa associazione ha disegnato la mappa del mangiare bene all'italiana creando il modello d'ospitalità del buon ricordo.

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Si usava dire la “grassa Bologna” volendo alludere più che al peso degli abitanti, alla loro carnalità, al loro amore per la buona tavola e alle sane conseguenze fisiologiche di questo amore.

Rino Alessi - Giornalista